dal mio vecchio archivio foto

Aggiungo una serie di foto vecchie e nuove tratte dal mio album astronomico.

La strada che porta al colle Vaccera, prosegue ancora per 200metri circa ma oggi (febbraio 2008) è bloccata da 1.80 metri di neve caduta durante l'inverno perciò sono costretto a fermarmi ai margini della strada!
Il mio LX200GPS 8" un ottimo strumento ben costruito montato su una testa equatoriale molto più solida dell'originale,realizzata da me.
Questo invece è il mio nuovo setup, una Sphinx, molto più portatile, ma di eccellente fattura.
Sullo sfondo, tra gli alberi il fondovalle Torinese visto dal colle Vaccera.
Mosaico di due riprese della Veil Nebula nel Cigno.
Ripresa dal mio sito in Valle D'Aosta a Promiod
Sadr la stella gamma del Cigno circondata da una vasta nebulosità.
Nelle vicinanze si vede anche M29
quasi un'ora di pose per questa ripresa di M31 con la EOS350D e il tele EF300F4L
Al campo estivo 2009 alla Balma presso Prato Nevoso ho ripreso M16 con il Pentax75 e la Eos350D mod
Cometa Lulin quando era in congiunzione con Regolo e con Leo1 una galassia poco distamte da Regolo.
Somma di 8 pose da 2min 800iso da Vaccera
M8-M20 due oggetti stupendi del cielo estivo immersi in un mare di stelle.
Unica posa da 3min 800iso con la EOS350D e il teleEF300 f4L
colle Vaccera
B33 "testa di cavallo" nella costellazione di Orione.
Ho riprovato molte volte a rifare questa foto, ma per vari motivi ho fallito.
Qui invece (anche se non ci speravo) con sole 4 pose da 5min a con la EOS350D e il tele EF300 f4L ecco la silouette del cavallo!
Colle Vaccera gennaio 2005

Revisione meccanica alla Sphinx

Sapevo che prima o poi avrei "messo le mani" dentro la Sphinx.
Non tanto per vedere come è fatta (molto bene) ma perchè, a tutti i meccanismi in particolare quelli di precisione come una montatura equatoriale, occorre periodicamente fare un minimo di manutenzione.
Ultimamente, ho notato che quando la temperatura esterna è prossima allo zero, non funziona bene l'autoguida.
La necessità di verificare gli accoppiamenti vite-corona-ingrassaggio e giochi di funzionamento si è resa più evidente durante l'ultima uscita a Vaccera quando verso la mezzanotte non sono più riuscito ad autoguidare le riprese.
Allora ieri ho smontato-controllato e lubrificato dove necessario, ed in effetti ho notato l'eccessivo indurimento dell'asse di DEC.
E' bastato allentare la ghiera di serraggio e aggiungere qualche goccia di sbloccante per liberare in modo giusto l'asse.
La costruzione meccanica è fatta come si deve e permette di fare senza problemi una giusta manutenzione periodica, ovviamente bisogna essere in grado di farla, senza rovinare o peggiorare le cose, ma fortunatamente ho una discreta dimestichezza con la meccanica di precisione per cui non mi è difficile fare manutenzione quando serve.
La sera stessa ho controllato dal balcone autoguidando per 4 volte su 4 diversi obbiettivi previa calibrazione dell'autoguida.
Il risultato è stato positivo nel senso che ora l'errore massimo di guida RMS è pari a 0.001 asec e a volte anche minore!
La prova non è comunque da ritenersi definitiva perchè la temperatura esterna era di 13° mentre di solito si opera a temperature sotto lo zero, ma sono certo che anche in quelle condizioni andrà bene almeno per un anno.
Ero restio in un primo tempo a smontare la montatura, ma leggendo qua e là su internet ho notato che diversi astrofili lamentavano un serraggio troppo stretto degli assi ma oggi si rende necessario ripristinare al meglio la montatura.
Durante lo smontaggio ho potuto verificare la veridicità di questo fatto, comunque fastidioso dato il costo non proprio economico della montatura.
L'operazione di smontaggio delle parti è facile, non occorrono attrezzi particolari se non una serie di chiavi a brugola di varie misure, un pò di grasso (meglio se al litio) e un'oretta di tempo libero.
23 ottobre
uscita a Vaccera

Non mi sarei aspettato un miglioramento del tempo nel corso della giornata, invece alle 3 del pomeriggio ci sono ampie schiarite, ed allora parto per Vaccera con la speranza di rifarmi del venerdì precedente dove tutto sembrava andare male.

Saro, Leonardo e Massimo sono i miei compagni della serata.

Quando arrivo nelle vicinanze del colle, vedo ai bordi della strada dei residui di neve, la prima della stagione, e mi ritornano in mente i brutti ricordi della disavventura accadutami nel dicembre 2007, ma per fortuna arrivo sul posto senza problemi, la strada è pulita ed anche il piazzale, in ogni caso ho le catene da neve nel baule!

Sui prati intorno ci sono ancora 5cm di neve e la guardo con poca simpatia.

Dopo aver montato la strumentazione, ho il tempo di fare un veloce giretto nel boschetto poco distante, e con somma gioia trovo tre bei funghetti (boletus edulis) alti dai 5 agli 8cm.

La notte va via via migliorando anche se non è perfetta, ogni tanto arriva un dispettoso vento freddo dal nord e cessa di infastidire verso le 24 permettendomi di riprendere con successo 7 pose da 6 minuti alla IC281 (la nebulosa pacman in Cassiopea) nonchè una serie di di dark frame e per la prima volta riesco anche a carire come devo riprendere i flat field con il software CCDcap.
L'autoguida corregge molto bene con un errore max di 0.002 asec sui due assi!

IC281
somma di 6x7frames
9 dark 13 flat 15 bias
gain 50% offset 140 t -5° del sensore
somma DSS elaborazione Photoshop

Verso l'una di notte decido di ritentare con M45 (le pleiadi) sufficientemente alte all'orizzonte

Ho già ripreso questo oggetto, ma l'intento è quello di aumentare il numero delle pose e il tempo di esposizione per far "saltare fuori" tutti i dettagli della nebulosità. Ma non riesco più a far funzionare l'autoguida!

Mi viene allora il dubbio, che sia necessario controllare lo stato di lubrificazione del sistema corona-vite dei due assi. Dubbio che viene confermato anche dal fatto che al termine della serata quando riporto il telescopio in posizione di partenza sento girare male i motori, segno dello sforzo degli stessi (almeno l'asse di DEC).

Non ho più la resistenza alle basse temperature notturne ed allora smonto, saluto gli amici e rientro a casa con l'unico desiderio di trovare un bar aperto per farmi un cappuccino e una brioche!

Ciao alla prossima.

Magzero MZ8pro

La MZ8pro è una camera ccd a colori studiata per fare astrofotografia al profondo cielo.
Centrata su un sensore ccd 22x15mm formato APS-C da 6 megapixel (lo stesso sensore montato su alcune reflex della Nikon) ha un doppio stadio di raffreddamento Peltier, una elevata sensibilità e pochissimo rumore elettronico.
Posso fare un confronto solo con le prestazioni fornite dalla mia reflex Canon EOS350D alla quale ho tolto il filtro taglia IR e il risultato è che la MZ8pro batte di gran lunga per qualità di immagine finale la sia pur buona EOS350D.
Forse quest'ultima è più facilmente gestibile in quanto scarica più velocemente le immagini RAW, non avendo sistemi di raffreddamento del sensore non necessita di sorgenti di corrente come la Magzero, ma il risultato finale è quello che conta e in questo caso la MZ8pro batte di gran lunga la EOS350D.
Il controllo delle funzioni principali avviene tramite vari software, compreso uno specifico studiato dalla Magzero.
CCDCap che però a mio parere ha delle limitazioni, non cè una finestra di visualizzazione dell'istogramma importante per verificare la giusta esposizione (come nel caso della ripresa di flat-field).
Ma si controlla molto bene da Maxim DL4 tramite i driver Ascom contenuti nel cd di installazione fornito con la camera.
è possibile controllare la MZ8pro anche con Astroart e Nebulosity2 installando i relativi driver.
Alla camera è collegata una centralina di controllo delle tensioni di alimentazione dotata di 5 led rossi.
Si possono così tenere sott'occhio le tensioni +12-12+5v l'accensione della ventola e l'accensione delle celle Peltier.
Viene consegnata in un bauletto molto robusto e ben imbottito in gommapiuma all'interno trovano posto la camera, la centralina e i 2 cavi di collegamento uno dai quali, quello che collega la camera al pc tramite la porta USB è lungo 5m.
Nella confezione, viene anche fornito un raccordo da 2" ma nel mio caso ho dovuto costruire un apposito adattatore per poterla collegare al Pentax75 che ha un diamerto di 60mm.
15 16 ottobre 2009
Quasi uno star party a Vaccera!


Arrivo intorno alle 16 sul piazzale del rifugio e trovo Saro intento a stazionare il telescopio.
Non vogliamo perdere tempo dato che viene buio intorno alle 19 abbiamo deciso in precedenza di mangiare panini durante la notte, e farci qualche bevanda calda con il fornellino da campeggio che mi porto dietro da qualche tempo.
Arriva anche Massimo un astrofilo Torinese che abbiamo conosciuto sul posto qualche tempo fa, è simpatico, competente ed ha anche una eccellente strumentazione, ma per qualche strano motivo questa notte quasi tutto gli andrà storto!
A volte capita, e non resta che ricontrollare tutto, sicuramente un motivo cè ma di notte diventa difficile stazionare, allineare, calibrare...
Io da parte mia ho potuto provare la MZ8pro nelle migliori condizioni.
M45 pleiadi 6 x 7min gain 50 offset 140 somma di dark e bias DSS Photoshop T-5° esterna 2°
umidità molto bassa seeing 2 ottica Pentax75
M27 dumbell 5 x4min gain 20 offset 120
Il test definitivo della camera è molto positivo, tutta un'altra cosa rispetto alla pur buona Eos350D che ho usato fin'ora e userò anche in futuro.

Il 16 arrivano altri amici del gruppo.
Enrico,Lucio,Leonardo,Piero,Giacomo arrivano nel pomeriggio, ed altri visualisti che non conosciamo, il piazzale è pieno di telescopi come un uovo!
Ma la notte, non è proprio favorevole, il seeing pessimo forse 5 non permette di autoguidare ed allora verso le 2 smonto tutto e mi dedico a fare delle foto con la reflex agli amici che ancora resistono, convinti di poter fare miracoli!